Mi piacerebbe fermarvi per strada e farvi ascoltare questo terzo lavoro in studio dei veneti e sono certo che nemmeno uno soltanto di voi penserebbe di trovarsi al cospetto di un gruppo italiano. Non solo ‘Close’ è un disco pazzesco, da avere a tutti i costi in luccicante dorato vinile, ma è un disco che nasce dalle nostre parti e vive di un’interpretazione, bollente e spiritica, di un immaginario che forse solamente il volume ‘Demonologia Rivoluzionaria’, a cura del Gruppo di Nun, ha saputo descrivere appieno. Eravamo già rimasti colpiti dalla seconda opera ‘Feast For Water’ - così come la Svart, etichetta finlandese tra gli altri di Hexvessel e Jess And The Ancient Ones, che ha fatto di tutto per assicurarsi i diritti dei ragazzi - ma con queste dieci tracce la Messa ha saputo spingersi a livelli sovrumani. Si passa dall’occult rock allo stoner-doom più puro, dal jazz di derivazione coltreniana alla psichedelia, attraversando culture di vario tipo. La bellezza di ‘Close’ sta proprio nel suo imporsi trasversale a tutto ciò che esce al giorno d’oggi e la voce di Sara, capelli ricci e occhi stupendi che bruciano come ferri da branding, non appartiene a questo pianeta. Scorrendo la scaletta vi verranno in mente i Black Sabbath, i californiani Iress e Ides Of Gemini, i portoghesi Sinistro, anche Riti Occulti, Julinko e Psychedelic Witchcraft, giusto per rimanere nei confini, ma nessuna influenza, seppur riconosciuta, riuscirà a convincerci che ‘Dark Horse’, ‘Rubedo’ o ‘Pilgrim’ non siano quanto di più unico e originale abbiate mai ascoltato da tempo immemore. La colonna sonora perfetta per un rituale pericoloso e sfuggente, maledettamente potente ed inquieto, elegante e nostalgico. Rimanete sospesi nel tempo e lasciatevi ammaliare dal cantato e da frustate strumentali, che vi costringeranno a scegliere quanto prima un profilo da schiavo totale o da switch. Santi numi che disco!