In termini di arrangiamenti e costruzione generale, il successore di ‘Der Rote Reiter’ è di gran lunga il migliore album dei tedeschi. In questi quattro anni, segnati pesantemente dalla sospensione dell’attività dal vivo la band di Fuchs e Volk-man ha seguito una visione lucida, cercando di dare spazio a tutte le influenze – nel disco la componente industriale è sempre evidente e si va da momenti tirati e prossimi al death ad altri più rilassati e melodici ma pur sempre decadenti e oscuri - e ottenere il massimo dalle dinamiche. Eike Freese (Helloween, Deep Purple) ha operato in tal senso in fase di mixaggio e dalle ritmiche in levare della title track, le tastiere sono del mitico Dr. Pest, alle invettive black e sinfoniche di ‘Euer Gott Ist Der Tod’, esaltate dallo spettacolare videoclip a cura di Dariusz Szermanowicz (Grupa13), non troverete un solo episodio sottotono in scaletta. I ragazzi selvaggi si giocano anche la carta Rammstein con ‘Volle Kraft’. L’approvazione di Nuclear Blast è scontata, vediamo come la penseranno i fan che col passare del tempo sono cresciuti in maniera sorprendente e che attendono il loro ritorno dal vivo. La “reitermania” è pronta a esplodere di nuovo e quest’album, a partire dalla sua originale copertina, conferma come si possa suonare heavy metal senza cadere negli stereotipi o vantare uno stile datato. Tra gli ospiti anche Chris Harms dei Lord Of The Lost e Sabine Scherer dei Deadlock.