Come sapete bene una delle mie passioni preferite è scovare nei più putridi circoli underground metal alcune gemme in grado di risplendere di pura bellezza e comunque molto di più di tante release che possono godere del supporto di etichette importanti. ‘The Jokes Are Over’ è aperto da percussioni tribali. Poi parte il riff death di ‘Justice’ e si capisce subito che la band guidata dal cantante e chitarrista Marek “Chłosta” Szefer stavolta ha deciso di fare le cose sul serio. Otto anni dopo il debutto, i polacchi danno alle stampe una dozzina di tracce devote alla vecchia scuola, soprattutto a formazioni come Entombed (‘Way to Decapitation’), Unleashed e Morbid Angel. Non pensate però ad un copia-incolla dei classici e basta, perché siamo invece al cospetto di una scaletta ricca di spunti intriganti e sorprese, come i quasi otto minuti di ‘Brainwash’. L’atmosfera del singolo ‘My Breath’ è infatti tinta di nera, della tipica oscurità nordica, tanto che potrebbe far pensare a qualcosa dei Darkthrone o dei Cadaver. La sezione ritmica formata da Tymoteusz Herman e Marcin Glanda non esce mai dai canoni prestabiliti però sa trasmettere all’ascolto quel groove che fa la differenza in sede live e pezzi come ‘Seven And A Half’, ‘Silent’ e ‘The Creeper’ sembrano scritti appositamente per scatenare una serie di assalti criminali sotto palco.