Un terzo full lenght di spessore, presentato con l’intrigante copertina di Petri Lampela, quello dei finlandesi, devoti ad un ibrido tra progressive e modern metal, con parti vocali pulite alternate a growl e stacchi ritmici piuttosto originali. Nonostante sia attivo fin dal 2007, il gruppo originario di Tampere non è ancora riuscito a farsi notare fuori dalle strette cerchia della scena underground locale, ma potrebbe riuscirci con queste nove tracce che mettono in evidenza un’eccellente preparazione tecnica e dinamiche superiori al passato. Nella loro biografia si leggono nomi come Meshuggah, Textures e Stam1na, però credo sia il caso di staccarsi un po’ dai miti e dare atto al trio di aver dato alle stampe un’opera personale e capace di distinguersi su scala internazionale anche senza il supporto di un’etichetta discografica. Il guitar work a cura di Juho Kilponen – che ha seguito in prima persona registrazioni, produzione e mixaggio lasciando a Stefan Pommerin x il compito di masterizzare il materiale - e Olli Haverinen è superiore alla media e Juuso Tikka è un batterista vecchia scuola, con trigger limitati e un sound molto vero e organico. ‘Division’ e ‘The Invisible Sleight Of Hand’ sono gli apici di una scaletta compatta e mai banale.