Devo ammettere di essere piuttosto deluso. Lo sono perché amo gli olandesi. Li ho seguiti fin dall’inizio della loro avventura musicale, li ho visti tante volte dal vivo e ne ho apprezzato sia l’evoluzione che la capacità di mantenersi ad alti livelli senza snaturare la propria proposta. Queste operazioni commerciali però sono disgustose. È giusto essere onesti, per rispetto verso le poche persone rimaste che acquistano musica, qualunque sia il formato. Nel giro di pochi mesi, il gruppo è tornato nei negozi con le le ristampe dei primi album, ‘Live at Paradiso’ e ‘The Score – An Epic Journey’. Poi ha deciso di celebrare il passaggio da Nuclear Blast a Atomic Fire con questo EP che vede una sfilata di ospiti illustri, ma propone tracce a malapena sufficienti. Accanto a Niilo Sevänen (Insomnium), Myrkur, Charlotte Wessels (ex-Delain) e l’onnipresente Björn Strid (Soilwork), troviamo anche gli italiani Fleshgod Apocalypse, ma a scomparire è Simone Simons, tra chorus banali e arrangiamenti forzati. La speranza è che, dopo aver finito di scavare negli archivi, gli Epica sappiano regalarci un lavoro in studio capace di non sfigurare al confronto con ‘The Holographic Principle’ e ‘Omega’.