Nonostante il songwriting abbia perso un po’ di smalto rispetto a ‘Global Warning’, i finlandesi sono riusciti a centrare l’obiettivo più importante ovvero rendere internazionale un progetto che in patria non aveva nient’altro da aggiungere. Lo hanno fatto forse più con una serie di videoclip azzeccati che con la musica e sono certo che le date di supporto ai Nightwish varranno molto più di qualche buona recensione a livello promozionale. Dal punto di vista dello stile non ci sono da segnalare grossi cambiamenti, il basso di Master Bates scompare a volte sotto le tastiere di Run-Q, il sound di batteria è più live e le chitarre di Bobby Undertaker spesso sembrano quelle dell’ex-Ministy Sin Quirin. Oltre alla micidiale ‘Isä Meidän’, in scaletta spiccano tracce come ‘Gabriel’ e ‘Pyhä Kolminaisuus’ con le quali Mc Raaka Pee e Shag-U hanno tentato di imprimere una ulteriore svolta al loro approccio vocale. Il resto è un industrial metal sostanzioso, senza pecche ma nemmeno spunti innovativi, presentato con due omaccioni virulenti che sembrano presagire qualcosa di molto spaventoso. Perdonate l’ardire ma anche in questo caso avrei preferito due schiavette, magari senza cappuccio e le mani sul seno, come per il lavoro precedente.