Un gran disco per tutti gli appassionati di rock e soprattutto per i fanatici del magnetico sound di matrice Gibson. Il chitarrista e cantante, originario del Winsconsin ma residente in una città storica per la musica come Nashville, che ha diviso il palco con artisti del calibro di Steve Vai, Slash e Glenn Hughes in passato aveva già dato alle stampe due full lenght – ‘Old Glory & The Wild Revival’ e ‘Black Magic’ - e due EP, ma è con questo omonimo lavoro che la sua carriera rischia decisamente di decollare. La base è un hard rock venato di blues e psichedelia che riporta alla memoria i fasti di Cream, Mountain e Humble Pie però Nichols è bravo a metterci anche del proprio. ‘Down The Drain’ e ‘Hard Wired’, nata da una jam con Tyler Bryant e Graham Whitford, sono infatti pezzi in cui i valori di un tempo si accompagnano ad un impatto fresco e vincente. ‘Hallelujah’ è costruita su un giro di basso distorto ed un riff sabbathiano mentre ‘Bad Roots’ e ‘Good Time Girl’ mostrano quanto sia personale anche il timbro vocale dell’artista, che non disdegna acuti al vetriolo ma sa anche rapire i cuori delle ragazze con tonalità più basse e calde. In chiusura l’omaggio al padre intitolato ‘Out Of Time’. Perché il rock n’ roll, quello vero, che fa sudare ed emozionare ogni singolo secondo, riesce davvero a trasportare in un’altra dimensione.