Onore a 20 Buck Spin - etichetta di Pittsburgh che può vantare nel roster formazioni come Voidceremony e Mournful Congregation – per aver creduto nel potenziale di questi californiani che hanno scattato le foto promozionali davanti ad un edificio ricoperto di filo spinato, giusto per sottolineare la loro natura malvagia e la predisposizione per gli eventi bellici. Il grado di brutalità è mantenuto elevato per tutta la durata dell’ascolto e gli stacchi di batteria del buon Sam Bosson sono davvero paragonabili a dei bombardamenti aerei. Il death metal dei nostri non ha smarrito la crudezza dell’esordio ‘Terrorscape’ e la magnifica copertina in bianco e nero, realizzata da Bharata Danu (Deathrite), descrive bene l’impatto glaciale con un combo che non ama i fronzoli e punta decisamente su un sound viscerale, old school e primitivo in tutti i sensi. ‘Final Virus’ e ‘Collapse Metropolis’ sono gli estremi di una scaletta, mixata da Arthur Rizk, che arriva allo stomaco come un cazzotto ben assestato e che omaggia le discografie di Tomb Mold, Acephalix e Bolt Thrower senza per questo apparire derivativa. Jesse Sanes sbercia come un ossesso in ‘Chimera Soldiers’ mentre ‘Global Death’ e ‘Polar Holdour’ sono ottimi esempi di metal estremo moderno, slabbrato e criminale quanto basta per far venire voglia di andare ad un concerto e sbattere la testa nei pressi delle transenne. Release come la presente dimostrano che l’era del death non è ancora destinata a concludersi.