Una bella botta il mini di esordio di questi ragazzi svedesi, dai sedici ai vent’anni, che omaggiano il thrash della Bay Area con un’energia contagiosa. Le canzoni parlano di ambienti distopici, misteriosi omicidi del diciannovesimo secolo e della sensazione di perdere il controllo ai concerti metal, con un esplicito tributo al film ‘Commando’ con Arnold Schwarzenegger. La copertina è stata realizzata da Niklas Sundin (ex-Dark Tranquillity) a riprova che gli Hostilia hanno saputo catalizzare l’attenzione dei personaggi più importanti della scena, ma non poteva essere diversamente. Le chitarre sembrano quelle di Exodus o Death Angel, le linee melodiche ricordano quelle degli Heathen ed il drum sound ha il tipico sapore swedish. Le registrazioni si sono svolte infatti in tre giorni intensi nei leggendari Nacksving Studios di Göteborg dove sono passati Opeth e Dark Tranquillity ed i fratelli Albert e William Lindeblad dimostrano una perizia tecnica invidiabile. Il posto di bassista è stato preso da Gabriel Sepúlveda dei Death Chapel mentre quello di cantante è vacante perché Samuel Alnesten Alvarez ha levato le tende. ‘Atomic Thunder’ e ‘Final Breath’ sono le tracce che segnano un’evoluzione maggiore rispetto ai singoli ‘Power Out’ e ‘Downtown Showdown’, in cui era presente ‘Eaten Alive’, inserita pure nella compilation ‘Violence Against Violence’ di Cave Dweller Music. Se queste sono le premesse gli Hostilia sono destinati a diventare un punto di riferimento assoluto per la comunità locale.