Quaranta anni di carriera sono un bel bottino per chiunque. Figuriamoci per una formazione integerrima come i Voivod che si sono guadagnati la stima trasversale di fans, colleghi e stampa in ogni angolo del mondo, mantenendo una coerenza ed una dignità artistica che, davvero, in pochi possono vantare. Per festeggiare in modo alternativo questo prestigioso traguardo, i canadesi hanno deciso di prendere alcune loro canzoni (scritte all’interno del periodo che va dagli esordi sino alla fine del secolo scorso) e risuonarle in sede live, cercando di darle una nuova linfa. Il tutto, chiaramente, è stato fatto con la solita classe che li contraddistingue, facendo apparire questi brani come se fossero stati scritti l’altro ieri. Prendiamo, ad esempio, le canzoni del periodo più easy listening (anche se è un azzardo parlare di ciò con loro) come “Nuage Fractal” dal bellissimo “Angel Rat” e “Fix My Heart” del successivo “The Outer Limits”, per rendersi immediatamente conto di quanta bellezza esse mantengano ancora oggi, nonostante siano passati trenta anni da quando sono state scritte. Stesso discorso vale per le più vetuste “Thrashing Rage” e “Pre-Ignition”, figlie degli anni ottanta, ma che suonano, così come sono state ripulite, moderne ed attuali. Come regalo al loro pubblico, i nostri hanno ospitato per l’occasione chi collaborò con loro come Jason Newsted che compare in “Rebel Robot”, unico pezzo che si trova in un lavoro del nuovo secolo (per l’esattezza l’omonimo del 2003). Nel finale ci sono due piccole chicche. La prima è rappresentata da una canzone inedita come la titletrack che si va a collocare nel solco tracciato con “Synchro Anarchy”. Si parte lentamente, per poi variare con accelerazioni ed improvvisi arpeggi che ci riportano con la mente ai Killing Joke. Infine, a chiudere il tutto, ci pensa la splendida rilettura di “Home” che è una cover dei P.I.L. che sembra, in realtà, un pezzo dei Voivod al 100%.