Come stai Allan? 
Molto bene. Ho letto la tua recensione e ti ringrazio di cuore di tutte le belle parole che hai speso nei nostri confronti. Fare le interviste può essere stancante, ma allo stesso tempo starei ore a parlare di questo nuovo disco.

Qual era la vostra visione prima di cominciare a scrivere e registrare i pezzi?
Abbiamo cominciato a pensare a ‘Voidkind’ non appena completato ‘Etemen Ænka’. Per me il processo è stato un po' travagliato perché, dopo avere suonato in ‘Asheran’, ho dovuto staccarmi dalla band per un certo periodo e dedicarmi alla famiglia. Ma una volta che Jack Kavanagh ha lasciato, mi hanno chiesto di tornare e, dopo qualche data, siamo tornati in studio. Volevamo che il suono di ‘Voidkind’ fosse più sporco e heavy e, rispetto a ‘Etemen Ænka’, abbiamo pensato sicuramente di più alla dimensione live.

Cosa ha comportato quest’ultimo aspetto?
Che le canzoni sono leggermente più brevi. Quando ci invitano ai festival di solito possiamo suonare solo 4-5 canzoni perché sono tutte sugli 8-9 minuti. Allora abbiamo cercato di ridurre la durata ma senza che il contenuto ne soffrisse. Succede tantissimo in quei 5-6 minuti e, non meno importante, raccontiamo delle storie avvincenti.

Avete cambiato qualcosa in studio?
Stavolta ci siamo permessi il lusso di affittare un intero edificio, una vecchia torre appena fuori Edinburgo con una casa attaccata. Dalle foto promozionali puoi farti un'idea del posto. Abbiamo vissuto lì per tre settimane e ci abbiamo portato tutta la strumentazione di cui avevamo bisogno. Non c’erano distrazioni di alcun tipo perché vicino a noi non c’era praticamente niente ed è stata un’esperienza fantastica. Prima di iniziare il processo abbiamo svolto la pre-produzione nello stesso luogo. Avendo una base già pronta abbiamo potuto concentrarsi sull’acustica ed il suono finale è grandioso. Graeme Young è un amico ed i suoi lavori con Idlewild e Ash parlano da soli. Creative Scotland ci ha finanziato in parte il processo che altrimenti sarebbe stato troppo costoso.

Chi ha scritto le canzoni?
Quasi interamente Victor e Dudley. In passato le canzoni nascevano più dalla sala prove ma io vivo fuori Edinburg quindi lavoriamo anche da remoto. Quando registriamo però non usiamo click track. I BPM vanno su e giù durante le registrazioni e c’è più pressione su di noi. Siamo però veramente orgogliosi del risultato.

Il catalogo di Metal Blade è stracolmo di uscite heavy metal nel senso stretto del termine. I Dvne sono tra i gruppi più moderni della storia dell’etichetta. 
Sono d’accordo. Hanno un sacco di gruppi estremi o classic metal in catalogo ma stanno anche cercando di aprirsi al post rock ed al post metal. Per esempio hanno i Cult Of Luna. 

Pensi che ‘Voidkind’ possa conquistare più fan in Europa o negli Stati Uniti?
Stiamo ottenendo tanto feedback in Germania ed in Francia ma anche negli Stati Uniti quindi non saprei. É difficile decifrare i servizi streaming.  

Qual è la tua traccia preferita del disco? 
Assolutamente ‘Abode Of The Perfect Soul’. Dura 7 minuti quindi non l’abbiamo scelta per presentare l’album ma è stratosferica dal vivo. Mi piace però molto anche ‘Eleonora’, sicuramente più accessibile e perfetta per presentare la band a chi ci conosce poco o addirittura non ha mai sentito parlare di noi.

Hai visto il nuovo capitolo di Dune?
Sì e sono rimasto sbalordito sia dall’estetica sia dall’interpretazione della storia. Siamo profondamente orientati dall’opera ma anche da film come Punto di non ritorno, girato nel 1997 da Wes Anderson. 

(parole di Allan Paterson)