Non mi stupirei affatto se questo eccellente debut album venisse recensito più all’estero che in Italia. Dalle nostre parti, in maniera palese nel periodo di maggiore diffusione dell’alternative metal (Addiction, Guilty Method, Folder..) ma ancora prima con l’hardcore-punk, certa musica non viene né promossa adeguatamente né capita. Quest’ultimo aspetto è forse ancora più grave ma lo è anche l’incapacità di dare il risalto che meritano a release del calibro di ‘Bloom The Ego’. Auguriamoci che non sia il caso, che qualcosa stia cambiando, perché gli Ultima sfoggiano grande perizia tecnica e ottime idee fin dall’opera prima. Il loro ibrido tra progressive metal classico e djent, con un’aggiunta di nu metal che non guasta mai, si rivela subito vincente sia in termini di arrangiamenti che di produzione. Nelle scorse settimane avevamo apprezzato ‘Kids’, scelta perfetta come singolo perché alterna tensione e ritmi in modo impeccabile, ma pure ‘Four Mornings’, ‘I Won’t Hide’ e ‘My Story Is Yours’ sono tracce che denotano una personalità fuori dall’ordinario. Fabrizio Gesuato degli Inverno Studios ha saputo gestirla a dovere e, tra passaggi intricati, breakdown assassini e stacchi melodici azzeccati, l’ascolto scorre privo di intoppi. In attesa di vedere i ragazzi dal vivo, promossi senza riserve.