Alla Nuclear Blast si sono fatti furbi o almeno anche i nuovi proprietari hanno cominciato ad alternare release legate alla vecchia scuola del metal ad altre di chiara ispirazione moderna o di stampo più commerciale. Non c’è nulla di male in questo e non sorprende quindi di trovare tra le release autunnali il secondo lavoro degli olandesi, dediti ad un rock-metal di matrice dark, con digressioni nel gothic di fine anni novanta e nel symphonic più recente. ‘A Dark Euphony’ è il vero debutto della band, che due anni fa aveva pubblicato ‘The Cause Of Shipwreck’ con minore consapevolezza nei propri mezzi e soprattutto una distribuzione decisamente ridotta. Adesso invece che il colosso tedesco li ha inseriti nel loro roster, i Blackbriar hanno lasciato emergere tutte le loro ambizioni con canzoni dal profilo romantico (molto bella la copertina in bianco e nero), un’attitudine live ben chiara (a dispetto della produzione pulita dell’ex-After Forever Joost van den Broek) e le qualità innegabili di Zora Cock, capace di distinguersi tra le tante cantati del momento. ‘Crimson Faces’ fa il verso ai Within Temptation, ‘Cicada’ è il singolo più rappresentativo, ma gli apici in scaletta sono probabilmente ‘My Soul’s Demise’ e ‘Forever And Day’, poste nella seconda parte della scaletta. Eccellente il guitar work di René Boxem, ex dj house, ed importante il contributo delle tastiere di Ruben Wijga.