Se siete tra coloro che aspettano a gloria la nuova stagione di Vikings: Valhalla e guardano in continuazione documentari sulla scandinavia, sui fiordi, sull’aurora boreale ed i ghiacciai, allora le cinque canzoni in questione fanno sul serio al caso vostro. Quello dei norvegesi è un folk-rock acustico, magnetico e orecchiabile, costruito su atmosfere cinematiche, arrangiamenti epici ed una semplicità che contrasta apertamente con la musica di plastica che va di moda oggi. L’assenza di Sveinung Sundli non ha influito sulla compattezza del materiale, che vede ancora una volta risplendere di pura bellezza la voce di Gunnhild Sundli, tra divagazioni nel prog anni settanta e agganci con la musica di Wardruna, Heilung e Myrkur (anche lei da poco tornata nei negozi con il magnifico ‘Spine’). Il legame con ‘Nord’, l’ultimo lavoro in studio uscito due anni orsono, è importante ma non determinante, nel senso che appare evidente una naturale prosecuzione di quel discorso artistico, più che altro in termini di produzione, ma allo stesso tempo ‘Vandrar’ apre le porte ad un futuro che potrebbe riservare soprese. In attesa di vedere i Gåte dal vivo, alle prese con pezzi come ‘Hamløipar’ e ‘Førnesbrunen’, il materiale scorre piacevolmente e la collaborazione con i Djerv, a mio parere una delle formazioni norvegesi più sottovalutate degli ultimi anni, per ‘Svarteboka’ risulta vincente.