A distanza di quattro anni da ‘What Defines You’, il gruppo metalcore originario del Michigan si riaffaccia sul mercato con dodici tracce pazzesche prodotte da un imponente team comprendente tra gli altri Lee Albrecht (Hollow Front), Evan McKeever (ex-Before The Eyes) e Randy Slaugh (While Moth Black Butterfly). I primi due hanno anche composto buona parte del materiale e appare evidente che, dopo la sospensione dell’attività live e la lenta ripresa, il gruppo guidato da Tyler Ennis, che si alterna al microfono col chitarrista Damon Tate, abbia voluto pubblicare il disco definitivo e non lasciare niente al caso. Il pregio maggiore di ‘Omen’ è quello di alimentare pochi dubbi in termini di direzione sonora. Si tratta di un prodotto indirizzato alle fasce di pubblico più giovani, ma capace di attrarre anche chi è cresciuto con band come Hatebreed, Killswitch Engage e Lamb Of God e non disdegna divagazioni nel pop più decadente. In scaletta c’è spazio per momenti melodici e catchy, l’elettronica ricopre un ruolo determinante ma siamo al cospetto di un disco pensato e realizzato per essere demolito dal vivo a forza di concerti. Il mixaggio è stato eseguito dall’ex-Volumes Dan Braunstein ha messo in risalto il lavoro dietro le pelli di Ryan Trinh, Grant McFarland e Carson Slovak dei Century impreziosiscono ‘A.N.X.I.E.T.Y.’ mentre ‘Floating’ vede la partecipazione di Rory Rodriguez dei Dayseeker, ma forse il pezzo che meglio rappresenta il nuovo corso è ‘Cold Blooded’.