Il simbolo della fenice è stato fin troppo abusato in ambito musicale, ma in questo caso le tre ex-Thundermother non avrebbero potuto davvero scegliere di meglio. Dal litigio con Filippa Nässil, Guernica Mancini ha saputo risorgere più forte di prima e dare alle stampe una manciata di canzoni che la consacrano come una delle migliori interpreti in ambito hard & heavy. Con lei troviamo ancora la chitarrista Mona “Demona” Lindgren, che ha registrato pure le parti di basso, e la batterista Emlee Johansson per un combo che trasmette energia e positività. Questo esordio non ha la pretesa di inventare niente, al contrario chi è cresciuto con i dischi di Girlschool e Runaways non faticherà a trovare allacci o similitudini, ma non mancano gli spunti moderni e, scorrendo le tracce, non si ha mai la sensazione di revival forzato. Le ragazze hanno preso spunto dal passato, citato le loro icone del rock e del metal, senza però mai perdere di vista le dinamiche ed il fatto che comunque questo disco dovesse piacere anche ai ragazzi di oggi. Ne sono usciti pezzi come ‘Queens’, ‘Send Me To The Wolves’ e ‘P.S.Y.C.H.O.’, dedicata ad una persona a caso, in grado di fondere riff potenti, stacchi ritmici di grande impatto e le migliori parti vocali di sempre di una cantante che ormai non ha più niente da dimostrare. Alcuni hanno paragonato le Gems agli Airbourne al femminile e trovo che sia quanto di più sbagliato. ‘Phoenix’ è un disco che vuole strappare consensi con determinazione, ma senza necessariamente aggrapparsi a qualcosa di già sentito. C’è personalità in questi solchi ed il futuro delle Thundermother senza Guernica è a forte rischio.