Le accuse di speculazione economica sulla tragica mattina del 1 novembre 2014 non mancheranno anche stavolta, ma sono dell’avviso che il tour a supporto del primo volume di ‘Project Regeneration’ sia la dimostrazione dell’eccellente lavoro di Tony Campos, Koichi Fukuda e Ken Jay. Al loro fianco troviamo sempre il “misterioso” Xer0, che oltre a fare il verso a Wayne ha seguito produzione e mixaggio assieme a Ulrich Wild. Un paio di riff a cui siamo abituati, giusto per riportarci in vita, ‘Z0mbie’ omaggia i White Zombie e svela un po’ tutto il concept del progetto. Sul verso “I’m gonna eat yourself” tutto appare chiaro e l’operazione nostalgia (‘Run For Your Life’ e ‘Dark Place’) risulta meno pesante. ‘Disco Otsego’ e ‘Grover Yoda Data 14’ sono tra le migliori cose industrial che ascolterete quest’anno – tra un paio di settimane vi parlerò di ‘HOPIUMFORTHEMASSES’ del buon vecchio Al Jourgensen che non molla la presa - mentre ‘From Heaven’ non è altro che una sinistra reprise di ‘The Disease’ degli Echo & The Bunnymen. La versione “morto vivente” di Wayne emoziona in ‘Black Star’, marcata a fuoco dall’influenza dei Korn, e ‘Take Control’. Un’altra influenza esplicita è quella dei Nine Inch Nails ed ecco la cover di ‘Terrible Lie’ a riportarci indietro nel tempo. Quanto ci mancano gli anni novanta. Quanto ci manca Wayne.