In attesa di ascoltare cosa avranno combinato i Pearl Jam con ‘Dark Matter’, il disco grunge dell’anno viene dalla Svezia. Per qualcuno sarà una sorpresa, un po’ meno per chi negli anni ‘90 idolatrava le Drain STH o comunque ha sempre riscontrato elementi grunge all’interno dei dischi delle numerose stoner band provenienti dalle lande svedesi. In ogni caso i tAKiDA sono attivi dal 1999 e hanno sempre avuto un grande successo in patria, con album al primo posto delle classifiche locali e singoli trasmessi in continuazione dalle emittenti radiofoniche locali. L’anno passato si sono imbarcati nel loro tour più ambizioso di sempre (anche se ricordo che ai tempi di ‘Bury The Lies’ se ne andarono in giro con The Butterfly Effect e Theory Of A Deadman...), passando anche per il palco del Wacken Open Air, ed il successore di ‘Falling From Fame’ ha tutto per consacrarli a livello internazionale. La produzione mette in risalto la profondità del cantato di Robert Pettersson e le robuste dinamiche di una musica che non scade mai nel commerciale pur riuscendo a trasmettere grandi emozioni. La malinconia di ‘The Loneliest Hour’ contrasta apertamente con brani di grande impatto come ‘Your Blood Awaits You’ e ‘Third Strike’, che costringerà gli addetti ai lavori a scomodi paragoni. Personalmente non ci trovo niente di strano. La Scandinavia in oltre cinquant’anni ci ha regalato il meglio in ambito rock, metal e punk ed il fatto che ‘The Agony Flame’ venga promosso da un’etichetta della forza di Napalm Record è la riprova che il mercato attuale non può più essere letto con le chiavi di una volta. ‘The Other Side’ e ‘On The Line’ sono altri apici di una scaletta priva di filler, che cresce col passare degli ascolti e appare in grado di unire adulti e più giovani.