In un periodo alquanto ricco di uscite per il post-punk, la storia di Captain Fuzz, 0B-1, Zarkor, Rocket e Professor Tricks appassiona come se ci fosse stata narrata quando eravamo piccoli. Nella presentazione del disco si parla dei groove moderni degli Squid, della potenza degli Slift e di un’influenza noise-pop alla Pond. Una discrezione abbastanza completa, alla quale aggiungerei la profondità di un concept che cita quelli prog dei primi anni ‘70 con una navicella spaziale che cerca di fuggire da un mondo in disarmo totale, tra problemi ecologici e sociali e conflitti di vario tipo. Mentre una serie di umano-droidi dotati di un frammento di coscienza viene commercializzata, emerge l'inizio di una nuova era di civiltà, che fa precipitare l'umanità nel declino. Un po’ come giocare a Galaxy Trucker, rammentando i concept che piacevano tanto ai nostri genitori e valutando sulla propria pelle quanto possano essere ancora letali certa psichedelia ed il post-punk che non guarda alle classifiche. Curiosamente il pezzo migliore del lotto è l’ultimo ovvero ‘TANK’ ma, tra dissonanze continue, una batteria sempre in tiro, squarci vocali possenti e stacchi atmosferici che aprono a contaminazioni con altri generi, il debutto dei francesi convince nella sua visione globale e potrebbe raccogliere consensi un po’ ovunque.