Le avvenenti Rehn Stillnight (Septum) e Grace Darkling (ex-Furor Gallico e Angelize) ci guidano nella foresta più buia, alla scoperta dei segreti più ameni ma soprattutto di noi stessi. Dopo l’eccellente ‘Daughters Of The Night’, il nuovo progetto di Federico Mondelli (Frozen Crown, Vulturian) conferma il proprio status internazionale con una serie di arrangiamenti ancora più vincenti e adatti ad essere trasportati nella dimensione live. La produzione è decisamente sofisticata ma non per questo finta o plastificata e l’alternanza delle voci delle due talentuose cantanti rende epiche le divagazioni in ambito symphonic e power metal. Rispetto al debutto di due anni fa si nota un’estremizzazione di quelli che sono gli elementi fondanti del suono dei Nocturna. Le parti aggressive si rivelano infatti brutali e adrenaliniche mentre quelle melodiche intriganti e catchy, a dispetto di un’atmosfera oscura e subliminale che non viene mai intaccata. L’ascoltatore viene proiettato in un viaggio spazio-temporale e pezzi del calibro di ‘Burn The Witch’, ‘Noctis Avem’ o ‘Creature Of Darkness’ sono rituali dai quali non è possibile fuggire. Di ‘Seven Sins’ magari parleremo in maniera più approfondita in fase di intervista, ma tra i vizi capitali il preferito del sottoscritto è senza dubbio la lussuria e, scorrendo le tracce di quest’album, è inevitabile provarne un po’ quando ci s’imbatte nell’inno da guerra di ‘Strangers’ e nel lento ‘Last Day On Earth’, che sfuma nel silenzio più abissale.