Un basso fortemente new wave, divagazioni strumentali nell’alternative rock e nello shoegaze e retaggi del post hardcore anni ‘90. Le idee del passato hanno trovato la loro realizzazione più compiuta in seguito allo stravolgimento della line-up, avvenuto quattro anni fa con il chitarrista Romain Donet (ex-Chaviré) che ha affiancato il leader e fondatore Thomas Boutet ed una sezione ritmica tutta nuova, formata dal batterista Matthieu Bellemere e dal bassista Willy Etié. Prima ‘Silent Running’ e adesso ‘Liminal Status’ danno la sensazione di quattro musicisti che hanno trovato la propria identità sonora – sebbene la copertina lasci intendere incertezza nel futuro - ma soprattutto che si divertono con una musica dalla natura non facile, legata a testi di notevole urgenza, melodie rabbiose e un pizzico di malinconia (‘Solely Mine’ e ‘Century’) che faranno commuovere i fan di Quicksand (quelli di ‘Slip’ e ‘Manic Compression’ per intenderci) e Failure. Il mixaggio di Christophe Hogommat ha esaltato la registrazione in presa live e pezzi come ‘Cut Gum’ e ‘Liminal Status’ fanno pensare più ad una band americana che ad una formazione underground transalpina. Bene così, ma li vogliamo vedere dal vivo dalle nostre parti.