L’immagine che un po’ tutti noi abbiamo dell’ex-cantante degli Skid Row è quella dei video di ‘18 And Life’ e ‘Youth Gone Wild’. In quegli anni mitici, continue polemiche accompagnarono ed alimentarono un successo fragoroso che solo l’avvento del grunge riuscì a mitigare. La band provò addirittura a cambiare sound per tentare di sopravvivere ma ‘Subhuman Race’ non ottene il riscontro atteso ed i rapporti tra il frontman e gli altri membri finirono per deteriorarsi definitivamente. Adesso che gli Skid Row sono alla ricerca di un’identità dopo l’abbandono di Erik Grönwall, Sebastian Bach torna in veste solista, supportato dall’etichetta fondata da Gerardo Martinez, dimostrandosi scaltro come sempre. Non lasciatevi tradire dal disegno del padre, scelto come copertina, perché il ragazzo che sognava di cantare su un palco vero e non sulle pedane dei matrimoni ora è un uomo d’affari scafato e determinato a riprendersi ciò che i trend e le disavventure personali gli hanno tolto. Assieme a Michael Baskette, produttore che ha legato la sua fama soprattutto a Slash e Alter Bridge, ha completato undici tracce in grado di infiammare i vecchi fan e assicurare un party rock n’ roll come usava all’epoca, tra acuti possenti, assoli melodici, riff vincenti e tanta energia. Per non farsi mancare niente ha invitato in studio chitarristi del calibro di John 5 (Marilyn Manson, Rob Zombie), Steve Stevens (Billy Idol, Jerusalem Slim) e Orianthi (Alice Cooper) e ha composto un paio di pezzi con Myles Kennedy, tra cui il singolo ‘What Do I Got To Lose?’. ‘Everybody Bleeds’ e ‘Freedom’ inaugurano una scaletta in cui Bach mostra uno stato di forma invidiabile e misura le proprie corde vocali col materiale più memorabile da decenni. Alcuni episodi riportano diritti all’epoca di ‘Slave To The Grind’, con Todd Kerns che si diverte come un matto a fare il verso a Rachel Bolan, ma anche i Mötley Crüe era-Corabi vengono citati più volte. Auguriamoci che sull’onda di ‘Child Within The Man, possa finalmente imbastire un tour credibile, a metà tra le hit immortali ed un presente meno ingombrante del previsto.