Da diversi anni a questa parte sapere produrre bene un disco se non addirittura sapere ottenere suoni originali e potenti fa la differenza. Inutile girarci intorno. È altrettanto vero però che chi sa ancora scrivere le canzoni alla vecchia maniera, toccando le corde giuste e tracciando una connessione forte con l’ascoltatore riesce comunque a distinguersi. In ambito dream pop pochi gruppi come gli Still Corners sanno scrivere canzoni e parlare alla gente, spingere le persone in un’altra dimensione e regalare loro uno strumento per liberarsi dei brutti pensieri. O perfino di sognare. ‘The Dream’, il singolo che ha anticipato l’uscita del disco, è uno dei pezzi chiave, come ‘What Is Real’ e ‘Secret World’. Tessa Murray e Greg Hughes giocano con melodie eteree ed un’elettronica travolgente e romantica. Il loro incontro è avvenuto per caso nella metropolitana di Londra ed il loro ibrido tra shoegaze e indie rock vive di ricordi, come piccole diapositive che fanno scattare un po’ di malinconia, e si poggia su suoni analogici. Una musica che non ha confini temporali e non riflette alcuna moda o trend. Le registrazioni si sono svolte tra i Dark Highway Studios del fidato Greg Hughes, gli Echo Zoo Studios di Eastbourne ed i Metropolis Studios di Londra (dove di recente sono passati Manic Street Preachers, The Libertines e Fat White Family), le parti di battera sono state registrate da Jim Wallis e le vibrazioni sono pazzesche. Alla fine ‘Dream Talk’ è solo un modo per colloquiare con se stessi e riscoprire quello che si desidera veramente e personalmente non vedo l’ora di ammirare la sua trasposizione dal vivo.