Non c’è niente da fare: un gruppo inglese che suona punk di qualità lo riconosci alla prima nota. Del resto, questo è un genere nato in terra d’Albione e nessuno meglio delle band anglosassoni lo sa interpretare con tutta la perizia del caso. Addirittura per i Bad Nerves è arrivata anche la benedizione “mainstream” di Billy Joe Armstrong dei Green Day che li considera tra le sue formazioni preferite. La musica proposta da questo quartetto dell’Essex è abrasiva come non mai e riesce a mescolare la forza dei Sex Pistols con certe cosette suonate ad inizio secolo dagli Strokes. Insomma, punk più garage più Ramones (ecco, gli autori di “Pet Sematary” pure ci stanno dentro senza problemi) ed il giochetto è fatto. Quindi, sintetizzando abbiamo un pugno di canzoni ben eseguite con coretti che sono alla base di tutto e non si sbadiglia mai. Da “USA” a “Antidote”, passando per “Plastic Rebel” non ci si annoia in alcun modo e sarà davvero curioso vedere la forza live che avranno questi pezzi che sono stati creati per essere suonati dal vivo a tutto volume e senza soluzione di continuità. Un momento di “stasi” arriva con “Sorry” in cui la velocità si abbassa leggermente, ma si tratta di un piccolo break prima che la furia dirompente ritorni a essere incessante con brani quali “Television” o “Jimmy The Punk” che ci riportano indietro con la mente alla Londra di fine anni settanta, tanto cara ai punk della prima ora. Insomma, questo è un disco che arriva nella piena tradizione di un genere che non ne vuole sapere, giustamente, di andare a finire in pensione. C’è tanto sudore, passione e desiderio di emergere da parte dei Bad Nerves che sono genuini come la loro musica.