Non mi piacciono le classifiche. Anzi, non mi sono piaciute. Trovo che paragonare i capitoli di una discografia sia un po’ come paragonare i figli, soprattutto quando la carriera di una band si è sempre distinta per qualità e non ha subito alti e bassi sostanziali. Il primo introvabile album dei Casablanca è finalmente tornato disponibile, in formato cd digipack con libretto e liriche grazie a Vrec (Karma, Andrea Chimenti), e la sensazione è che il gruppo formato dagli ex-Deasonika Max Zanotti e Stefano Facchi non sia nato dieci anni fa ma qualche mese fa. É vero che prima ‘Pace Violenza e Costume’ e poi ‘Il Lato Oscuro’ hanno segnato un’evoluzione profonda in termini di songwriting e produzione, ma le idee, i riff, la voce sontuosa di Max – attivo anche come produttore, in veste solista e di recente in due supergruppi micidiali come The Elephant Man e Bloom – e la peculiarità degli arrangiamenti erano già importanti nelle registrazioni supervisionate da Marco Barusso. Adesso che possiamo inserire il cd nel lettore ed alzare il volume delle casse pezzi come ‘Gelido’, ‘Il Cielo Delle Sei’, ‘Cinque Cose’ e ‘La Percezione di un Addio’ risuonano nell’aere potentissimi, evidenziando anche le qualità degli altri due membri, il chitarrista Filippo Dallinferno, in seguito sostituito da Rosario LoMonaco, ed il bassista Giovanni Pinizzotto. Un disco stupendo, travolgente e mai banale, che mostra il lato più duro e live-oriented del rock italiano e che spero vi spinga a ricercare tutto ciò che l’autore di ‘A Un Passo’ ha dato alle stampe negli ultimi tempi.