I troppi cambi di line-up hanno finito per minare la stabilità di una delle band capostipiti del sottogenere melodic death e ‘Moment’ non ha avuto il riscontro atteso. Invece di farsi prendere dal panico e buttare al vento anni e anni di onorata carriera, da buon leader Mikael Stanne si è preso il tempo necessario per ricostruire le fondamenta ritmiche dei Dark Tranquillity, dando fiducia a Christian Jansson e Joakim Strandberg-Nilsson, e dedicandosi più del previsto a progetti paralleli di valore quali The Halo Effect, Grand Cadaver e Cemetery Skyline. Un impegno costante su più fronti che lo ha reso sorprendentemente fresco e lucido al momento di comporre le linee vocali di ‘Endtime Signals’, non distanti da quelle dei capolavori che tutti conosciamo. A voler trovare un difetto al disco, mixato dal guru Jens Bogren (Ihsahn, At The Gates), in certi frangenti manca una lead guitarist vero e proprio ma siamo comunque al cospetto del migliore lavoro in studio dell’ultima era degli svedesi. ‘Unforgivable’ è un eccellente singolo, così come ‘The Last Imagination’, e tracce epiche come ‘Not Nothing’ e ‘One Of Us Is Gone’ non sfigureranno al fianco dei classici nelle playlist in rete. A chiudere la scaletta ci pensano ‘A Bleaker Sun’ e ‘False Reflection’, crude, malinconiche e sperimentali quanto basta per accontentare i seguaci di sempre ed i giovani fan che hanno imparato a conoscere da poco gli autori di ‘The Gallery’ e ‘Damage Done’. Un commento a parte lo merita la copertina di Niklas Sundin, di recente nei negozi con l’esordio solista ‘Wattudragaren’, veramente meravigliosa e capace di rendere un’opera d’arte assoluta l’edizione in vinile.