Quello che sorprende maggiormente del debutto discografico della nuova band di Robert-Martin Dahn è quanto sia differente e molto più interessante rispetto a tutto ciò che gli Equilibrium hanno pubblicato negli ultimi dieci anni. A partire da ‘Erdentempel’ infatti, la crisi creativa del leader e principale compositore René Berthiaume è stata evidente a tutti e, al di là del fatto che i rapporti col suo storico cantante si siano sciupati, almeno quattro-cinque pezzi di ‘Harlekin & Krieger’ sono di un livello superiore se paragonati ai singoli di ‘Armageddon’ e ‘Renegades’. Merito a Dahn che ha saputo trovare i musicisti giusti per intraprendere questa nuova avventura, prendendo con sé tre membri dei Mallevs Maleficarvm, e, con tutta probabilità, anche della Reaper Entertainment che ha consigliato e supportato nel modo migliore. Il primo impatto con i Robse per il sottoscritto è stato con ‘Kleine Weisse Friedenstaube’, che ha come ospite Stumpen dei Konrkator e spicca in scaletta assieme a ‘Amenthes’ e ‘Flamme Der Revolution’. Anche ‘Nostalgia’ con Dom R. Crey (Equilibrium, Nothgard) non è affatto male e in generale il death metal melodico dei Robse, di chiara ispirazione In Flames/Amon Amarth e con retaggi neoclassici che non guastano, intrattiene quanto basta. Eccellente la prova del chitarrista Dennis Baron (Final Depravity, Cadaver Disposal) la cui tecnica si sposa bene con la compattezza di Oliver Hey.