Gli Isolert si sono formati in un periodo in cui la crisi economica attanagliava la Grecia, non che le cose vadano troppo meglio adesso, con gravi sofferenze anche da parte di una scena musicale, soprattutto quella extreme metal, piuttosto attiva e indipendente. Il debutto ‘No Hope, No Light… No Death’ risale ormai a otto anni fa ed è stato superato di gran lunga dal secondo lavoro in studio ‘World In Ruins’, che però è passato inosservato ai più, vuoi per il periodo in cui è uscito, il maledetto 2020, e vuoi per le scarse capacità promozionali di Nihilistische KlangKunst. Col passaggio nei ranghi di Non Serviam Records e queste nuove otto tracce l’esposizione internazionale della band fondata da Panagiotis T. (ex-ΜΗΔΕΝ) e Nick S. (Coffin Breath) potrebbe migliorare parecchio. Intanto perché ‘Wounds Of Desolation’ riprende da dov’era arrivato il lavoro precedente, fondendo retaggi di Rotting Christ e Dark Funeral in un mix moderno e organico. Poi perché l’aspetto lirico non è lasciato al caso, come avviene purtroppo spesso in ambito black metal, e composizioni come ‘The End Of Beauty’ e ‘Where Dreams Die’ ne sono la riprova. Infine perché l’ingresso in line-up di un altro chitarrista ha contribuito a rendere il materiale ancora più viscido e live-oriented. Il rischio che ‘Wounds Of Desolation’ diventi un disco di culto della scena neo-black è di conseguenza elevato. Nel caso entrasse nella vostra collezione, tre membri su quattro sono attivi pure con i Sørgelig, tra qualche settimane fuori col terzo full lenght, non meno efferato di questo.