La resurrezione dell’heavy metal italiano parte da dischi come ‘Trollslayer’ dei Wind Rose e ‘War Hearts’ dei Frozen Crown che, oltre a confermare uno stato di ottima salute della scena, hanno la possibilità, finalmente oserei dire, di godere di una promozione e di una distribuzione di alto livello. Quando gli autori di ‘Call Of The North’ hanno siglato l’accordo che li ha legati a Napalm Records ho subito pensato che fosse un momento di svolta per il nostro movimento (un po’ come quando gli Extrema firmarono per un’etichetta estera o i Rhapsody ottennero un successo fuori dall’ordinario in Germania e Giappone) e non solo perché, fin dalla prima volta che li ho visti dal vivo, ho sempre pensato che potessero vantare un profilo internazionale. L’unica perplessità era legata all’ovvia ma complicata scelta di tornare subito sul mercato con una manciata di nuove canzoni da portare subito in tour. Sono stati però sufficienti pochi minuti per rendermi conto del grande lavoro fatto dai milanesi. ‘War Hearts’ non rappresenta solamente la naturale evoluzione di ‘Call Of The North’ ma un album ricco di spunti interessanti per tutti gli appassionati di power metal, vecchi e giovani. I valori sono quelli del passato, il gusto melodico di Federico Mondelli (Vulturian, Nocturna) è raffinato e le parti vocali dell’ex-Tystnaden Giada “Jade” Etro perfette per trascinare dal vivo orde sempre più consistenti di fan. La produzione è poi aggressiva, colorata e moderna in maniera da attrarre anche le fasce di pubblico che si avvicinano adesso a questa tipologia di musica. In scaletta troverete almeno tre-quattro potenziali singoli da playlist ma allo stesso tempo ‘War Hearts’ è un album da ascoltare dal principio fino alla fine, come si usava fare una volta. Niso Tomasini spacca tutto nella title track mentre Fabiola Bellomo e Alessia Lanzone si sono integrate al meglio in una line-up devota a Children Of Bodom e In Flames quanto ai Sonata Arctica, che però riesce a sprigionare personalità e unicità brano dopo brano. Questo è un altro grande pregio della release. Il fatto che ascolto dopo ascolto verrete travolti da nuove sfumature, aperture melodiche che inizialmente vi saranno sembrate trascurabili e riff potenti che crescono in maniera sistematica in ottica live. Grazie a Jade, spettacolare in ‘I Am The Wind’, si spalancheranno davanti ai vostri occhi scenari epici come quelli scelti per i video promozionali -da brividi quello di ‘Steel And Gold’ girato da Andrea Dipa a Dolceacqua – e tra passaggi più diretti (‘Night Of The Wolf’) e altri più progressive (‘Edge Of Reality’) sarete spinti in un universo fantastico nel quale trovare la salvezza che cercate.