E’ passata tristemente inosservata la morte per cancro di Inger Lorre avvenuta qualche mese fa. I Nymphs sono stati una tra le migliori incarnazioni di sempre tra alternative rock e glam punk ed il loro debutto, edito da Geffen nel ‘91, merita un posto nella vostra collezione. Vi parlo di loro perché ascoltando la musica di Beth Jeans Houghton (alzi la mano chi non si ricorda della sua lingua contagiosa in ‘Raw Honey’) ho trovato molto di quell’esperienza sonora (‘Dollar Coffee’ e ‘Out Of A Million’), così come ho trovato il desiderio di provocare un disturbo mediatico sulla falsa riga di quello che Fever Ray tende a costruire con i suoi video ed i suoi concerti. Denti strappati o dorati, vestiti da adolescente sconsiderata e trucco pesante, Du Blonde fa di tutto per scuotere l’immaginario pubblico e le sue canzoni non sono affatto scontate. Trattasi di frequenze queer pop distorte, tra influenze psych rock, garage e punk con la voce di Beth che promette di adattarsi alle tendenze radiofoniche (‘TV Star’ o ‘Blame’) e poi di colpo sporca tutto con una parte sguaiata o una dissonanza. Come nel precedente ‘Homecoming’, la differenza la fanno anche gli ospiti. In ‘Next Big Thing’ appare Skin degli Skunk Anansie mentre Laura Jane Grace degli Against Me! impreziosisce ‘Solitary Individual’ e Paul Smith dei Maxïmo Park e Ross Millard dei Drifts fanno coppia in ‘Radio Jesus’. Sarebbe stato curioso conoscere l’opinione a riguardo di Genesis P-Orridge degli Psychic TV.