Terza fatica sulla lunga distanza per il gruppo guidato da Rae Amitay, polistrumentista, cantante e liricista diplomata a Berkley e con una predisposizione naturale per il black e l’hardcore. Le esperienze maturate con Wretched Blessing, Thrawsunblat e Errant hanno contribuito a formarla e rendere il suo approccio compositivo ancora più coraggioso e denso. Al suo fianco troviamo il batterista Matt Korajczyk e il chitarrista Nate Madden, per otto tracce in bilico tra metal estremo, sludge e crust con citazioni che vanno dagli Ulcerate agli Umbra Vitae e stacchi ritmici decisamente personale e originali. Rispetto a ‘Thrive On Neglect’, ormai vecchio di cinque anni, la novità più importante sta nel come sono state messe in risalto le divagazioni nel noise in fase di mixaggio. A volte è il basso, registrato sempre da Madden tranne che nella title track dove ha sonato Kayhan Vazir, a dare l’impulso a passaggi di dieci-quindici secondi schizofrenici mentre altre volte sono addirittura parti vocali pulite (‘Bioluminescent Toxins’). Il toccante artwork è stato realizzato da Kikyz1313 mentre le registrazioni si sono svolte presso i Bricktop Recording Studios della città dei Bulls, sotto la supervisione di Pete Grossmann (Frail Body) e ‘Plastered Sainthood’ e ‘Propagandized’ sono altri due episodi che ben descrivono un sound distruttivo e sperimentale, ma allo stesso tempo razionale. Trentacinque minuti in cui non vi annoierete mai.