01.Sign Of Fear 04:47 02.Face The Emptiness 04:36 03.Everytime It Rains 03:53 04.New Religion 04:04 05.Fighting the Darkness 08:45 06.Blood On Your Hands 04:02 07.The Curse Of Sharon 04:41 08.Too Much Time 05:14 09.Psycho 03:55 10.World On Fire 03:54 11.The Man (That I Dont Know) 06:11
Songs
01.Sign Of Fear 04:47 02.Face The Emptiness 04:36 03.Everytime It Rains 03:53 04.New Religion 04:04 05.Fighting the Darkness 08:45 06.Blood On Your Hands 04:02 07.The Curse Of Sharon 04:41 08.Too Much Time 05:14 09.Psycho 03:55 10.World On Fire 03:54 11.The Man (That I Dont Know) 06:11
Dopo l"esplicito messaggio racchiuso nella raccolta "Metal Is Forever" è venuto il momento per i Primal Fear di ripartire più convinti e forti di prima e cominciare a tracciare solco dopo solco un nuovo sentiero epico nei meandri del metal che conta. Impossibile chiedere loro qualcosa di differente da quanto sempre proposto – scelta che sarebbe rovinosa per chi suona e chi ascolta – tanto vale allora prepararsi psicologicamente all"ennesimo assalto di speed e power conditi dalla voce dannatamente "priest oriented" di Ralf Scheepers. D"altra parte quando ti puoi permettere un cantante del genere, hai Mat Sinner in formazione e l"inossidabile Charlie Bauerfeind dietro la console è veramente difficile che alla fine i conti non tornino. "New Religion" è infatti forse il migliore album dei Primal Fear dal debutto a questa parte e lo affermo perchè io stesso ho fatto fatica a non lasciarmi trascinare dai nuovi anthem dei tedeschi. Se l"opener "Sign Of Fear", "Face The Emptiness" e la title track che esibiscono la forza della parte iniziale sono le classiche lezioni di stile compilate alla perfezione e suonate come si comanda le soprese arrivano da un paio di pezzi che sembrano spezzare la tensione in prospettiva di un allargamento di influenze e spettro d"azione. La ballata orchestrale "EveryTime It Rains" che vede Scheepers accompagnato dalla stupenda Simone Simons (Epica) ma soprattutto la suite "Fighting The Darkness" illuminano il nuovo credo dei nostri lasciando i chitarristi Stefan Leibing e Henry Wolter liberi di mettersi in mostra. Sul finale incontriamo qualche brano riempitivo ("World On Fire") ma anche quella "The Man" che fosse stata pubblicata dagli Helloween sarebbe diventata un hit planetario. Un"oretta di catechismo vi farà solamente bene.