Songs
1. Stripped Back Hinge
2. Rove
3. Glugged
4. Running Rig
5. Snag
6. The Palomar
7. Enough To Hold Bottom
8. 1.75 TC
Songs
1. Stripped Back Hinge
2. Rove
3. Glugged
4. Running Rig
5. Snag
6. The Palomar
7. Enough To Hold Bottom
8. 1.75 TC
Non si può e non si deve avere pietà. Quando ci si pone l’obiettivo di infierire sugli ascoltatori nessuna ipotesi di clemenza deve essere presa in considerazione (qualunque sia la materia sonora con la quale si sta armeggiando), solo così sarà possibile raggiungere il proprio obiettivo. E questo Mick Harris, nel caso specifico manifestatosi sotto le sembianze sacre di Scorn, lo sa bene; lo sa molto bene, sin da quanto era il motore impazzito che muoveva le composizioni dei primi Napalm Death nelle vesti di batterista. Che poi abbia scelto di manifestare tale propensione con suoni marcatamente ritmici oppure isolati nella totale assenza di movimento ci permette di comprendere come la sua natura creativa sia onnipotente. A distanza di cinque anni dall’ultima pubblicazione, torna a infestare i nostri peggiori incubi metropolitani per mezzo di un disco che, in valore assoluto, si potrebbe definire “doom”, dove tale termine non sta (qui) a indicare un genere, ma un’attitudine e un modo di affrontare il sound. Se preferite, e così collochiamo appropriatamente ‘Stealth’, diciamo che siamo profondamente radicati nel dubstep più oscuro e rallentato che vi sia mai capitato di ascoltare. Il lavoro è opprimente e denso da lasciare sbalorditi per come ciascun beat sia profondissimo e pesante e per come ogni singola linea di basso vada a sprofondare negli abissi più bui e tetri e per come le ambientazioni riecheggino di drone da cui traspare la più totale assenza di vita. Un incedere obbligatoriamente minaccioso e carico di presagi funesti, come se un trasporto eccezionale di pece bollente si muovesse con lentezza esasperante e ad ogni metro percorso la terra alle sue spalle franasse. Minimale da far paura per quanto riesce a essere angosciante e per come non venga lasciata alcuna speranza in chi lo ascolta, perché al termine dell’ultimo brano le possibilità di essere, anche solo lontanamente, accompagnati da pensieri positivi sono pari a zero. Qui è la distruzione subdola, strisciante e inesorabile a trionfare e non viene contemplata l’eventualità di salvezza o redenzione, solo il nulla, il vuoto, la morte. Agghiacciante e superiore.
Scorn
From UK
Discography
Vae Solis (1992)
Colossus (1994)
Evanescence (1994)
Ellipsis (1995)
Gyral (1996)
Logghi Barogghi (1996)
Whine (1997)
Zander (1997)
Anamnesis (1999)
Greetings From Birmingham (2000)
Plan B (2002)
List Of Takers (2004)
Stealth (2007)