Maleddamente lenti, ossessivamente (di)storti. Niente nuove, quindi, buone nuove in casa Electric Wizard dal momento che "Witchcult Today" è un trip psichedelico degenerato, inacidito e finito male, nel quale rilassati campi di profumati tulipani e girasoli e mulinelli di cangianti colori, sono sostituiti da incubi di coltri nere e impure, prodotte da sostanze illegali che, come, ossessivi liquami lentamente si trascinano via in un vortice eterno e perpetuo. Il successore di "We Live" suona vintage e retrò come un Telefunken 14’’ in B/N, figlio bastardo di un doom 70’s oltranzista, masticato e vomitato da Justin Oborn & soci è la colonna sonora ideale per una maratona cinematografica fatta a suon di pellicole horror nazi-erotico-esoteriche di Lucio Fulci, Jesus Franco, Dario Argento, Vincent Price e Don Edmonds. Se messere Satana ha davvero sparso al vento i semi del suo presunto tralignamento, probabilmente il quartetto del Dorset, prima di chiudersi nei Toerag Studios, se li è fumati tutti in un imponente chilum perché in "Witchcult Today" la presenza del sopradetto è tangibile e poco celata. Maliziosamente adescatore come le pagine tascabili delle porno-vampire di Renzo Barbieri "Witchcult Today" si spinge oltre le attese, durate ben tre anni, di chi riconosce negli Electric Wizard il verbo che fu di un certo hard rock, heavy degli albori, rallentato fino ad un numero di bpm che si contano sulle dita di una mano, rinvigorito dai giri mefistofelici della Gibson di Iommi e magicamente oscurato dal mellifluo zolfo di Kip Trevor e i suoi Black Widow.