1. Motorhead 2. Airborne 3. Panzer 4. Old Movies 5. Post Acid Youth 6. Neon 7. On/Off 8. Consultancy 9. One Great Summer 10. UFO's
Songs
1. Motorhead 2. Airborne 3. Panzer 4. Old Movies 5. Post Acid Youth 6. Neon 7. On/Off 8. Consultancy 9. One Great Summer 10. UFO's
L'Inghilterra va già matta per loro e da noi (come spesso accade) sono ancora dei perfetti sconosciuti. Pensate a dei Soundgarden più sperimentali e trasportateli ai nostri tempi con influenze metal, alternative ma sopratutto progressive. Sembra che gli Amplifier abbiano ascoltato tante di quelle volte ‘Obscured By Clouds’ dei Pink Floyd e ‘Larks’ Tongues In Aspic’ dei King Crimson per fare un disco così. L’inizio di ‘Motorhead’ è di quelli da togliere il fiato. La voce di Sel Balamir citando spesso Maynard James Keenan trasporta l’entità Amplifier su una dimensione parallela (‘On/Off’) difficile da distinguere e caratterizzare ma sopratutto impossibile da catturare. ‘The Consultancy’ il devastante singolo in cui potreste imbattervi in qualche notte insonne. La loro musica è come un sogno che vi farà sempre tenere gli occhi aperti per paura che qualcosa di oscuro possa strisciare verso di voi e deturpare la vostra anima. La produzione di Steve Lyon (Depeche Mode, The Cure) riesce a tenere sempre viva questa sensazione svelandoci lentamente le forme e i contorni sbiaditi di questo album come fosse un lungo decadente concept da raccontare. La cosa che mi manda fuori di testa è che ascoltando questo disco sembra che il gruppo faccia tutto con una semplicità disarmante quando le trame chitarristiche e le soluzioni armoniche sono tra le più originali mai sentite negli ultimi anni. Gli incredibili otto minuti e mezzo di ‘Airborne’, ‘One Great Summer’ e ‘Post Acid Youth’ rappresentano l’apice di un debutto sconvolgente e assolutamente non etichettabile che vi lascerà assolutamente esterefatti. Da possedere avidamente..