Ho letto in giro che bisognerebbe essere nostalgici per amare questo disco. La mia risposta è tanto scontata quanto semplice. Quando un disco è bello non importa che sia retaggio del passato oppure esibizione di evoluzione tecnologica e con queste nove canzoni la Rise Above di Lee Dorian mostra ancora una volta tutta la sua saggezza nel sapere scegliere i gruppi da promuovere. I Blood Ceremony vengono dal Canada e propongono un tributo all"occulto in musica. I riferimenti principali sono evidentemente agli anni settanta e non solo a gruppi come Black Sabbath, Jethro Tull e Black Widow ma anche al prog rock del tempo. Immagini e liriche sono invece ispirate a vecchi horror e liturgie teatrali che sconfinano ancora di più nel passato. Nel calderone dei Blood Ceremony troverete quindi doom, prog, psichedelia, folk, metal, un"atmosfera infuocata attraversata soltanto dalla voce e dal flauto di Alia O"Brien e infine un organo che infonde a tutto il suono una forte sintomatologia dark. Facile pensare ad altre realtà importanti dell"etichetta come Witchcraft, Electric Wizard e Grand Magus per definire i contorni di canzoni quali "I"m Coming With You" o "Return To Forever" ma la personalità dei canadesi è assoluta e l"incedere malato e pesante dell"album eccitante. Come i Circulus hanno ripreso melodie medievali e attitudine di fine anni sessanta i Blood Ceremony si sono sbarazzati di luci e colori chiari, hanno chiuso ogni fonte di luce e iniziato un rito bollente nel quale verrete trascinati anche voi. Naturalmente la produzione di Pete Hudson (Sons Of Otis) e il missaggio di Billy Anderson (Cathedral, Neurosis, Orange Goblin) si muovono in tale contesto e il risultato è qualcosa da strapparsi la pelle di dosso con le proprie mani.