Tornano i Cypress Hill con il disco più vario degli ultimi anni. Dopo gli esperimenti di ‘Skull And Bones’ e la consacrazione della loro evoluzione avvenuta con ‘Stone Raiders’ è venuto il momento di mischiare ancora le carte in tavole. Crossover totale con una fortissima matrice hip hop che una volta cede il passo alle chitarre e la successiva ai ritmi giamaicani che resero grande ‘Life Won’t Wait’ dei Rancid. Ho tirato in ballo proprio Tim Armstrong e soci perché dietro al tributo ai Clash del primo singolo ‘What’s Your Number’ non potevano che esserci loro. La reprise di ‘The Guns Of Brixton’ è così spettacolare che varrebbe da sola il prezzo di un disco che vi prenderà per le spalle e vi immergerà nei ritmi reggae che solo chi è nato sotto quel sole può capire veramente. Per tutti gli altri dancefloor senza freni e l’inconfondibile MC style dei Cypress Hill che emerge canzone dopo canzone. Tanti gli ospiti d’eccezione come Mobb Deep’s Prodigy and Twin (‘Last Laugh’), The Alchemist, Damian Marley e il rapper portoricano Tego Calderon (‘Latin Thug’) che rendono questo album un incrocio unico di stili e sensazioni. Probabilmente per la prima volta Dj Muggs, B-Real, Sen Dog e Bobo non si sono mai sentiti così al loro posto. ‘Till Death Do Us Part’ segna l’ennesima svolta per i Cypress Hill. Sottomette al suo piacere la musica moderna, ci si sdraia come se fosse un’amaca e si addormenta tranquillo come se nulla fosse. Musica che fa sentire liberi..