1. Right Now 2. Break Some Off 3. Counting On Me 4. Here It Comes Again 5. Deep Inside 6. Did My Time 7. Everything I've Known 8. Play Me 9. Alive 10. Let's Do This Now 11. I'm Done 12. Y'all Want a Single 13. When Will This End
Songs
1. Right Now 2. Break Some Off 3. Counting On Me 4. Here It Comes Again 5. Deep Inside 6. Did My Time 7. Everything I've Known 8. Play Me 9. Alive 10. Let's Do This Now 11. I'm Done 12. Y'all Want a Single 13. When Will This End
Recensire un disco dei Korn è un processo mentale a cui non finirò mai di abituarmi. Ci sono dei legami e dei sussulti interni dai quali devo necessariamente separarmi quando parlo delle loro canzoni e tutte le volte che esce qualcosa di nuovo lo ascolto centinaia di volte prima di cominciare a scrivere, proprio per essere certo fino all'ultima parola di non andare oltre. Anche stavolta lo sforzo è stato enorme e vi assicuro che non sarà facile per nessuno di voi districarsi tra le maglie di un disco così maledettamente violento e cerebrale. In questo caso mi trovo faccia a faccia con album che si inserisce alla perfezione tra 'Life Is Peachy' e 'Follow The Leader'. 'Take A Look In The Mirror' infatti pur mantenendo intatta la carica evolutiva della band nasconde un ritorno al passato a cui i Korn non si sono voluti sottrarre. Non a caso viene pubblicata (in una versione leggermente diversa) 'Alive' l'unica canzone del primo promo della band che non era finita sul debutto. Tornano anche le cornamuse nella solenne 'Let's Do This Now' e riappare anche l'hip hop con una collaborazione (quella col rapper Nas) che mancava da molti anni. Si avverte subito dalle iniziali 'Break Some Off' (l'incedere di Davis è semplicemente da orgasmo come la cover da lacrime di 'One' dei Metallica) e 'Here It Comes Again' che questo non sarà un disco facile, le chitarre sono spaventose ma è soprattutto Jon a fare la differenza in termini di impatto con growl ai limiti del death metal (altro che Slipknot) e stacchi vocali così paranoici da mettere i brividi addosso. Jon sa cosa vuol dire fissare la propria immagine sbiadita in uno specchio logorato dal tempo: la sua infanzia è sempre li, come i segni indelebili sul vetro appannato, a ricordargli il dolore e le sofferenze che ha provato e che nessuno potrà cancellare. La sua veemenza, la sua rabbia, il suo incessante bisogno di sfogare se stesso urlando fino a non avere più le forze, fino a che la voce si abbassi e diventi respiro, il suo sguardo quando ti fissa negli occhi.. Questi sono i Korn alle soglie del 2004. Un gruppo che arrivato al sesto album può permettersi di pubblicare uno dei singoli più pesanti e violenti di sempre ('Right Now'). 'Take A Look In The Mirror' è l'ennesimo viaggio all'interno del loro universo malato e deviato, un angosciante percorso di morte e distruzione che non sembra avere tregua. Non ci sono più gli effetti e il muro di chitarre di 'Untouchables' ma la produzione (per la prima volta i cinque hanno fatto tutto da soli) rimane qualcosa di eccezionale specialmente nei momenti in cui abbraccia il ritorno in prima fila di Fieldy (che era stato un po' messo da parte da Beinhorn). Semplicemente monumentale la batteria di David ormai leader incontrastato di un suono che sta influenzando tutti i mutamenti del metal moderno. La depressa 'Deep Inside', 'Everything I've Know' e il clamoroso finale di 'When Will This End' completano quello che senza dubbio appare come il loro album più convenzionale e freddo, capace di abusare continuamente dell'ascoltare e lasciarlo atterrito davanti a tanta violenza. Mi viene da ridere pensando a tutti quelli che sostenevano che con 'Untouchables' erano diventati 'commerciali. I Korn non si piegano..
1994 Korn 1996 Life Is Peachy 1998 Follow The Leader 1999 Issues 2001 Untouchables 2004 Take A Look In The Mirror 2005 See You On The Other Side 2007 Untitled 2010 Korn III: Remember Who You Are 2011 The Path Of Totality 2013 The Paradigm Shift 2016 The Serenity Of Suffering 2019 The Nothing 2022 Requiem