Si spalancano le porte e può entrare di nuovo la luce nell"Henhouse, lo studio/pollaio nel quale i Verdena si sono isolati per circa quattro anni con l"intento di forgiare il loro quinto full length. "WOW", prodotto dallo stesso Alberto Ferrari, è davvero gigantesco, un doppio album che letteralmente straripa di un numero spropositato di sonorità e melodie diverse. Possiamo parlare di evoluzione, anche se la maturità compositiva era già evidente al tempo di "Solo Un Grande Sasso", ma si continua a non voler scendere a compromessi o espedienti. Insomma non ci si svende, si tratta di un percoso spontaneo, non convenzionale che il trio bergamasco sta portando avanti con naturalezza, preoccupandosi soltanto di tramutare idee ed emozioni in composizioni musicali. La ricercatezza dei suoni è disarmante e rischia qualche volta di tirar su delle strutture davvero pesanti da sostenere sebbene di primo impatto stabili. Il cantanto, a tratti evanescente a tratti più deciso, è in perfetta sintonia con gli strumenti senza mai sovrastarli ma ritrovandosi uniti in volteggi leggeri. Le liriche questa volta sono quasi penetrabili e appaiono ai nostri occhi come romantiche polaroid sbiadite. Un prodotto discografico che definire vario è quasi riduttivo, le chitarre cibano ogni brano, ma il pianoforte è spesso il vero protagonista insieme ai synth, con i loro istanti gotici, e alla sempre puntuale batteria di Luca che rendono l"intera struttura ritmica oltremodo incisiva. Una scena musicale ampissima viene citata e omaggiata: il soprannaturale pop psichedelico dei Beatles in "Castelli In Aria", "Rossella Roll Over" e la bellissima "Lei Disse (Un Mondo Del Tutto Differente)", il prog rock dei Pink Floid che viene a manifestarsi in "Mi Coltivo" e "Nuova Luce" o le armonie tipiche degli Interpol in "Loniterp" (che poi ne è l"anagramma). Emergono anche le atmosfere rarefatte e oniriche dei più contemporanei MGMT in "Miglioramento" e "Sorriso In Spiaggia". Ballate eccentriche e dolce amare, momenti di smarrimento, visioni acide, suoni sporchi che vanno dal modello classico di rock and roll, ridefiniscono il pop e si aprono a spacchi tendenti al folk. Il rischio di perdersi è alto e c"è bisogno di un po" di tempo per potersi orientare. Concedete questo tempo a "WOW", non per comprendere piuttosto per contemplare.