-Core
A Fragile King
Vallenfyre
Century Media
Pubblicato il 22/10/2011 da Lorenzo Becciani
Songs
1. All Will Suffer
2. Desecration
3. Ravenous Whore
4. Cathedrals Of Dread
5. As The World Collapses
6. A Thousand Martyrs
7. Seeds
8. Humanity Wept
9. My Black Siberia
10. The Divine Have Fled
11. The Grim Irony
Songs
1. All Will Suffer
2. Desecration
3. Ravenous Whore
4. Cathedrals Of Dread
5. As The World Collapses
6. A Thousand Martyrs
7. Seeds
8. Humanity Wept
9. My Black Siberia
10. The Divine Have Fled
11. The Grim Irony
Il sette pollici di 'Desecration' pubblicato da Imperium Productions ci aveva già fatto gridare al miracolo ma adesso che l'esordio su lunga distanza di questo avvincente progetto è realtà non possiamo che inchinarci al talento di Gregor Mackintosh. Il chitarrista dei Paradise Lost si è ritagliato uno spazio personale dopo la tragica scomparsa del padre e ha allestito una band con vecchi amici appartenenti alla scena. Insieme a lui troviamo Hamish Glencross dei My Dying Bride e Adrian Erlandsson, storico batterista degli At The Gates da un paio di anni nelle fila degli stessi autori di 'Icon' e 'Draconian Times'. Il mix tra old school doom e riff crust death metal è insalubre come se fossimo tornati indietro di venti anni, malato come se la temperatura corporea fosse improvvisamente aumentata di quattro gradi e sensuale come se la morte ci irridesse da lontano. Il songwriting non è quello di tanti supergruppi messi in moto solo per fare soldi, qui c'è tutta l'anima di un musicista che ha segnato la storia del metal e che sa disegnare atmosfere plumbee e decadenti con poche note. Ascoltando 'Ravenous Whore' o l'immensa 'Cathedrals Of Dread' i ricordi di Entombed e Autopsy ci assalgono ma soprattutto si avverte l'imminente esplosione del movimento gothic come se ancora debba tutto accadere. Le rovine del mondo non fanno più rumore ma l'urgenza di brani quali 'As The World Collapses' e 'A Thousand Martyrs' risulta intatta. La notte scorre e si perde il senso delle ore, cresce la malinconia e la catarsi è completa. Immergersi in queste canzoni è un viaggio che non tutti possono permettersi ma assicura un grado di soddisfazione totale. 'Humanity Wept' e 'The Divine Have Fled' emergono come altri due passaggi memorabili di un esordio che lascia senza respiro, colmi di odio e rancore verso il prossimo ma estasiati per quanto certa musica riesce ancora a trasmetterci.
Vallenfyre
From UK

Discography
A Fragile King (2011)
Splinters (2014)
Fear Those Who Fear Him (2017)