Un ritorno importante quello dei 30 Seconds To Mars che dimostrano come il debutto di due anni fa non fosse solo un caso infondendo ancora più credibilità ad un progetto che tutti gli addetti ai lavori pensavano solo in funzione della spedita carriera di attore di Jared Leto (che molti di voi ricorderanno farsi pestare a sangue in "Fight Club"). Rispetto al primo lavoro "A Beautiful Lie" appare meno ancorato ai retaggi d"infanzia del cantante e caratterizzato da arrangiamento più dinamici. Canzoni come "Was It A Dream" e "The Story" sono la conferma di un artista che sa perfettamente discernere il suo lavoro davanti alle cineprese e il suo ruolo di leader di una delle band più accattivanti del nuovo millennio. I 30 Seconds To Mars sono schiavi di una società multimediale imperante e possiedono tutto. Hanno un suono moderno, ritornelli che permettono di scalare abilmente le classifiche (come fece "Capricorn") e allo stesso tempo incorporano nella loro musica influenze alternative e new wave che li rendono maledettamente interessanti anche a coloro che non amano i prodotti troppo commerciali. "A Beautiful Lie" si avvale del resto di una produzione strepitosa e una ricerca melodica accompagnata dalla sorprendente prova di Leto che ci regala momenti di pathos davvero notevoli ed un crescendo di sensazioni al limite dell"orgia tecnologica ("I"ll Attack"). Impossibile resistere a "The Kill" e una title track che lanciano la band direttamente da Marte nel limbo dei grandi. Dimenticate chi è il frontman di questa formazione spaziale. Pensate solo alla musica e non potrete che rimanere estasiati..