-Core
Held
Holy Other
Tri Angle Records
Pubblicato il 28/08/2012 da Lorenzo Becciani
Songs
1. (W)here
2. Tense Past
3. Inpouring
4. Love Some1
5. U Now
6. In Difference
7. Past Tension
8. Held
9. Nothing Here
Songs
1. (W)here
2. Tense Past
3. Inpouring
4. Love Some1
5. U Now
6. In Difference
7. Past Tension
8. Held
9. Nothing Here
L'estenuante attesa che ha accompagnato la release di questo esordio su lunga distanza viene gratificata da nove canzoni in grado di evidenziare una crescita spasmodica rispetto al tanto discusso 'With U'. Il misterioso produttore che afferma di provenire da Manchester ma segnala anche Goteborg e Berlino come due scene delle quali sentirsi profeta. 'Held' viene descritto dalla Tri Angle come la colonna sonora della fine del mondo e non ci vuole molto a rendersi conto del potere cinematico delle strutture strumentali dell'album. Rispetto a How To Dress Well e oOoOO si ha la sensazione che la concezione di etereo e sognante sia la conseguenza di un puntuale ravvedimento concernente lo sguardo al passato e l'attitudine vintage mostrata da buona parte della sfera elettronica di oggi. Sono del parere che in molti colleghi si perderanno in metafore fantascientifiche e tracceranno un ipotetico percorso collocabile nel futuro. E' indubbio che l'opera sia avanti di anni in confronto a quelle che esce adesso ma non è questo il punto. Holy Other è fusione totale tra dubstep e downtempo. Holy Other è sperimentazione su basi dance incapace di fossilizzarsi sulle mere esigenze commerciali del mercato e per questo estremamente affascinante anche per coloro ascoltano tutt'altra musica. La sintesi tra hip hop e garage lascerà senza respiro gli appassionati di Burial per l'inevitabile legame che si percepisce tra le due entità sonore ma la personalità di tracce quali '(W)here', 'Tense Past' e 'In Difference' è nettamente superiore a quella della concorrenza e la malinconica coltre che ricopre i solchi digitali non può essere fissata con precisione in una dimensione temporale. 'Inpouring' e 'Nothing Here' mostrano una passione efferata per le sfumature più oscure del rapporto con le macchine e la memoria corre alle migliori produzioni di Peter Kruder e Hideaki Ishii. Una tensione pop ineguagliabile. Una marcia funebre trascinata da glitches glaciali. Nel caso non siate familiari con questa tipologia di ascolti il consiglio è quello di partire da composizioni dotate di maggiore compattezza come 'U Now' e la title track. Se il mini vi aveva travolto con la sua carica emozionale questo full lenght vi riporterà sulla terra sorprendendo per concretezza e provocando danni ancora più evidenti con il suo intrigante deflusso cerebrale. Se avete goduto della sublime fisicità di progetti come Team Sleep e ??? non vi fate sfuggire una uscita di tale spessore.
Holy Other
From UK

Discography
Held (2012)
Lieve (2021)