Songs
1 Here to Stay
2 Make Believe
3 Blame
4 Hollow Life
5 Bottled Up Inside
6 Thoughtless
7 Hating
8 One More Time
9 Alone I Break
10 Embrace
11 Beat It Upright
12 Wake Up Hate
13 I'm Hiding
14 No One's There
15 Here to Stay (T Ray's mix)
Songs
1 Here to Stay
2 Make Believe
3 Blame
4 Hollow Life
5 Bottled Up Inside
6 Thoughtless
7 Hating
8 One More Time
9 Alone I Break
10 Embrace
11 Beat It Upright
12 Wake Up Hate
13 I'm Hiding
14 No One's There
15 Here to Stay (T Ray's mix)
Gli intoccabili più ambigui e sfuggenti, alla resa dei conti, sono proprio i Korn. Una band che, negli ultimi otto anni, ha raccolto innumerevoli elogi ed altrettante invidie, restando costantemente in bilico sulla corda tesa dai figli illegittimi di una scena sterminata (quella nu metal/post grunge), e la voragine di mediocrità auspicata dalla dietrologia d’improvvisati critici musicali. In realtà il quintetto di Bakersville ha finora rappresentato, lungo un inarrestabile sentiero di quattro capolavori su quattro album, un fulgido esempio d’innovazione stilistica, indistruttibile coesione di gruppo e, soprattutto, contagiosa influenza sull’immaginario collettivo del rock moderno. Partendo da tali presupposti, appare chiaro che il quinto disco dei Korn, fra ansie spasmodiche e misteriosi rinvii, sia atteso come una sentenza inappellabile sullo stato di salute di una band condannata a non sbagliare mai. Ogni nuovo ascolto dedicato a quest’opera confonde, forse paradossalmente, qualsiasi tentativo d’inquadrarne le coordinate, come se si trattasse di un segreto da sussurrare a pochi intimi. ‘Untouchables’, nel suo abbandonarsi a magnifiche suggestioni elettroniche e crepuscolari incantesimi dark wave, è la cerimonia degli opposti di un gruppo abituato ad allargare esponenzialmente il proprio raggio d’azione e, come tale, sfugge a qualsiasi catalogazione premeditata, svolgendo il compito di aprire la mente dell’ascoltatore contemporaneamente al dipanarsi delle canzoni. In effetti, volendo riassumere le più evidenti differenze con i lavori precedenti, si può affermare che l’espressività autonoma delle singole tracce prevarica l’atmosfera diffusa nell’album, generando un inebriante avvicendamento di sensazioni diverse e contrastanti. Gli estremi lungo i quali la band si muove, immortalati dalla stratosferica produzione di Michael Beinhorn, sono l’usuale sodalizio tra devastazione e armonia (‘Make Believe’, ‘Thoughtless’, il primo singolo ‘Here To Stay’), l’urgenza impellente di scacciare risentimento e disperazione ( ‘Embrace’ e la violentissima ‘Hating’), ed una siderale, commovente visione d’esistenzialismo romantico (‘Hollow Life’, ‘No One’s There’, la gothic-oriented ‘Alone I Break’). Quest’ultima sfaccettatura completa lo spettro emotivo di un uomo, Jonathan Davis, mai così encomiabile nel diversificare un’interpretazione da consegnare ai posteri, grazie alla maestria ed alla passione con cui dà voce alla rabbia ed alla malinconia d’ogni suo nervo scoperto. Concludere questa recensione non è facile, vi basti sapere che il presentimento che accompagna l’ascolto di ‘Untouchables’, è quello di trovarsi di fronte all’ennesimo album capace di porsi come irraggiungibile termine di paragone per qualsiasi gruppo degli anni a venire. Fate un favore a voi stessi: questa volta non perdete l’occasione di poter dire “C’ero anch’io”. L"album che consegnera" il 2002 alla storia della musica.
Korn
From USA
Discography
1994 Korn
1996 Life Is Peachy
1998 Follow The Leader
1999 Issues
2001 Untouchables
2004 Take A Look In The Mirror
2005 See You On The Other Side
2007 Untitled
2010 Korn III: Remember Who You Are
2011 The Path Of Totality
2013 The Paradigm Shift
2016 The Serenity Of Suffering
2019 The Nothing
2022 Requiem