Sascha Konietzko non è certo un personaggio che le manda a dire e torna sul mercato al grido di ?kill motherfucking Depeche Mode?. Siete naturalmente liberi di scegliere da che parte stare ma è difficile mettere in discussione la qualità delle release dei tedeschi che anche stavolta confezionano dieci pezzi viscidi e di facile consumo per tutti gli amanti dell'industrial. La title track rappresenta l'introduzione perfetta per un disco solido che lascia al minimo le sperimentazioni e preferisce seguire un percorso affidabile e coerente con le scelte di sempre. Le doti di Luisa Cifarelli spiccano soprattutto in 'Ave Maria' e 'Hello' mentre gli ultra heavy beat di 'Animal Out' potrebbero guadagnare più riscontri del previsto nei dancefloor europei. Difficile invece prevedere un successo come quello ottenuto nel panorama statunitense a metà degli anni novanta. Un po' perché la scena oltre oceano è praticamente scomparsa. Un po' perchè gli stessi KMFDM sembrano fregarsene e continuano a puntare su inni di ribellione facili da assimilare. 'Quake' si prende gioco della società attuale descrivendola come un videogioco dal tragico finale e 'Pussy Riot' è un tributo alle ragazze russe che sono finite in carcere a causa della loro coraggiosa protesta.