1. Crashing High 2. Dance D' Amour 3. Betty Blue 4. Grey 5. Radical 6. Don't Turn Your Back On Fear 7. Stigmata 8. Forever More 9. Still Waters Runs Deep 10. Danw's Highway
Songs
1. Crashing High 2. Dance D' Amour 3. Betty Blue 4. Grey 5. Radical 6. Don't Turn Your Back On Fear 7. Stigmata 8. Forever More 9. Still Waters Runs Deep 10. Danw's Highway
Anche lo spirito, così come il corpo, a volte ha bisogno di provare dolore per sentirsi vivo. Immergersi nei vincoli della mortalità umana, avvertire la nauseante insoddisfazione verso un’esistenza troppo breve perché sia vissuta davvero, imparare che nessun attimo può andare sprecato, perché potrebbe essere l’ultimo. I 69 Eyes hanno respirato l’attitudine rock’n’roll fino a farsi scoppiare i polmoni, hanno saputo superare l’incosciente fase del divertimento sconsiderato, e guardando dentro loro stessi hanno scoperto un’anima nera come la perla più rara, che urlava tutta la propria sofferenza contro la degenerazione dell’incertezza quotidiana. Una volta finita la festa, è cominciata la vita. ‘Paris Kills’ è l’ultimo atto di una trilogia che narra il cambiamento, la trasfigurazione di uno dei migliori gruppi street metal d’Europa in una delle più grandi gothic band mondiali. Un album che sviluppa fino alla soglia di tolleranza l’aura di tragedia imminente che aleggiava nel sottovalutato ‘Wasting The Dawn’, perfezionando il perverso formalismo che aveva reso ‘Blessed Be’ un’incompleta raccolta di memorabili poesie dark. Gli ultimi ritagli di potenza hard rock sono stati infine cestinati, la produzione di Johnny Lee Michaels (anche tastierista dal gusto eccellente) è sempre calda come un amplificatore a valvole, mentre la band sembra generalmente concentrata nella rifinitura di dieci composizioni sobrie e rilassate, che tributano un commovente omaggio all’oscuro drappo di seta tessuto da Mission, Sisters Of Mercy e The Cult. Gli ipnotici mantra che sovrastano gli strumenti, declamati dall’ugola baritonale di un Jirky in ottima forma, spingono il moderno revisionismo gotico fino alla vena psichedelica dei Doors, mettendo definitivamente a tacere la solita pletora d’ignoranti nostrani, che hanno interpretato il cammino del gruppo come un furbesco tentativo di accodarsi al sacrosanto successo degli HIM. Se coloro che stanno leggendo queste righe possiedono la stessa sensibilità di colui che le ha scritte, allora avrete già capito che dietro la magnifica semplicità di ‘Paris Kills’ si nascondono melodie capaci di fare vibrare l’anima. Tutto il resto, come si suol dire, è silenzio.
Bump 'n' Grind (1992) Motor City Resurrection (1994) Savage Garden (1995) Wrap Your Troubles in Dreams (1997) Wasting the Dawn (1999) Blessed Be (2000) Paris Kills (2002) Devils (2004) Angels (2007) Back in Blood (2009) X (2012) Universal Monsters (2016) West End (2019) Death Of Darkness (2023)