Durante il mio recente viaggio in Danimarca ho avuto modo di visitare il centro giovanile Dortheavej-61, dove tra l'altro si svolgerà a breve il Kill-Town Death Festival, e soprattutto di conoscere questa giovane band atmospheric black metal dal notevole potenziale. Avendo ascoltato già un paio dei brani che faranno parte del prossimo album sono in difficoltà a parlare esclusivamente di questo esordio che risale all'anno passato ma il consiglio è quello di fare subito proprio il materiale in questione e lasciarvi trascinare negli abissi. 'Bortgang' e 'Øde Lagt' si aggirano sui dodici minuti, 'Dødemandsbjerget' sui sette e 'Skyggeriget' supera i quindici a dimostrazione che il quartetto non cerca solo l'impatto deflagrante come strumento di comunicazione. Al contrario la chitarra di Adrian Utzon Dietz e la batteria di Troels Hjorth creano un sottofondo quasi post rock sul quale la furia dell'ex Yea And The Moon Ole Pedersen Luk può abbattersi in totale tranquillità. Tobias Hjort completa una sezione ritmica che non si limita a copiare le principali icone di riferimento come fanno in tanti. Altar Of Plagues e Wolves In The Throne Room sono le prime influenze che mi vengono in mente anche se lo stile dei ragazzi è assolutamente personale e non sembra dipendere da alcuna scuola.