I californiani non scalderanno mai grandi platee ma diversi anni si sono assestati su livelli eccelsi evitando di apportare cambiamenti sostanziali alla propria proposta. Il quartetto post metal non sembra destinato ai riflettori ma se quello che cercate è un solido mix tra riff angolari, elaborate visioni progressive ed influenze psych jazz allora 'Habitual Levitations' fa davvero al caso vostro. La tracklist, inaugurata dagli otto minuti di 'Killing Birds With Stones', è compatta e la sezione ritmica, formata da Joe Lester e Danny Walker, semplicemente sbalorditiva. 'Milk Leg' è il pezzo più accessibile dell'album e non a caso è stato scelto come singolo. Rispetto a 'Valley Of Smoke' si evince una maggiore cura negli arrangiamenti ed uno sforzo notevole nel rendere anche il più piccolo frammento indispensabile in un quadro generale epico e violento. Nonostante le continue divagazioni strumentali il songwriting non appare infatti mai pretenzioso e passaggi come 'The Welding', 'Sore Sight For Eyes' e 'Harmonomicon' confermano le belle parole spese nei loro confronti in passato.