La Crisi
La Crisi
Hurry Up! Records
Songs
1. Decorso Lento
2. Dov'è finito il coraggio
3. Non ci sono più
4. Proiezione ricorrente (di uno scorcio di possibile futuro)
5. Niente da cantare
6. Un'altra volta, un altro sbaglio
7. Capolinea
8. Fino alla prossima volta
9. Solo per me
10. Niente di nuovo 11. Indelebile
12. Swingin' London #2
13. Il dolore dell'attesa
Songs
1. Decorso Lento
2. Dov'è finito il coraggio
3. Non ci sono più
4. Proiezione ricorrente (di uno scorcio di possibile futuro)
5. Niente da cantare
6. Un'altra volta, un altro sbaglio
7. Capolinea
8. Fino alla prossima volta
9. Solo per me
10. Niente di nuovo 11. Indelebile
12. Swingin' London #2
13. Il dolore dell'attesa
In Toscana (mia terra natia) l'accaci ha sempre tirato il giusto, sto cercando di recuperare negli ultimi tempi, e in fondo la mia formazione musicale è stata anche abbastanza 'tardiva', ma per avere un giusto, doveroso e meritevole panorama della musica italiana non potevo non imbattermi in questo disco.
Prima di mettere il cd nello stereo, la prima cosa che mi ha colpito, sono state senz'altro le grafiche e il booklet. Curatissimi da Mayo e Dario in ogni dettaglio. Impossibile non passare il dito sopra la luccicante scritta della copertina. Testi originali fedelmente riportati nella prima parte del booklet, nella seconda metà ci sono le traduzioni in inglese, traduzioni che a tratti perdono delle sfumature di tensione dei testi in italiano, anche se posso rendermi conto della difficoltà di rendere fedelmente testi simili, ma l'inglese delle traduzioni è talvolta un po' troppo ligio a non infrangere le 'linee dovute'(scusate, dovere di traduttrice).
Passando al vero oggetto della critica, ci sarebbe tantissimo da dire, oppure basterebbero poche parole per descrivere un album, che al di la di qualunque genere voi ascoltiate, debba essere considerato un cardine della vostra audioteca. Gli strumenti si uniscono in un fluido e compatto muro sonoro che scivola via nonostante l'aggressività. Particolarmente incisiva la batteria, potente e veloce (ma solo questi due aggettivi non rendono giustizia). Tutto il cd è pervaso da una forte tensione, lo si percorre tutto sul filo della velocità, del nervosismo e dell'irrequietezza. A differenza di un certo stile hardcore, i testi non sembrano concentrati sul disagio sociale, quanto piuttosto su un disagio 'generale' di stare al mondo. Quello che non va bene, non è tanto la società in sé, ma ciò che la compone e soprattutto chi la compone. C'è una sorta di incomprensione tra i La Crisi e la società. I testi infatti sono specchio del suono pieno di nervosismo. Si percepisce un certo dolore fisico ad ascoltare qualche brano,dolore spesso ritratto direttamente nelle canzoni. Sembra che alla fine dell'ascolto venga da guardarci per vedere se stiamo sanguinando o se abbiamo qualche livido.
I La Crisi ritornano al puro concetto hardcore old school (ora che sono istruita lo posso dire), ma riescono ad ampliarlo con ispirazioni quotidiane. Hardcore che non è rappresentato soltanto da spillette e frangette, ma quello più intimo, intenso e viscerale. E anche se non parlo dei Sottopressione va bene lo stesso. Anche se non rammento gli anni Novanta e Torino qui abbiamo a che fare con l'hardcore.
La Crisi
From Italia
Discography
La Crisi 'La Crisi' (2005)