Prodotto da Pekka Laine agli EastSound e masterizzato da Svante Forsbäck ai Chartmakers il debutto di questa fantastica band nata tra i locali di Helsinki e le strade medievali di Porvoo rappresenterà un colpo al cuore per tutti gli appassionati di love metal e death rock. 'Produces Reason' suona infatti come il mix perfetto tra gli H.I.M. e quei Beastmilk che tanto abbiamo apprezzato di recente. In effetti la presenza dietro le pelli di Pätkä Rantala - su 'Greatest Love Songs Vol. 666' e per chi scrive di gran lunga superiore al batterista attuale alla corte di Ville Valo ? facilita paragoni di un certo tipo ma saranno sufficienti pochi istanti per rendersi conto della linearità del gothic acid rock citato nella presentazione. In realtà tutto è nato per caso. Mi trovavo al Nosturi in attesa di ammirare per l'ennesima volta il trionfo epico degli Amorphis quando in sala hanno passato 'Nihil Nihil Nihil'. Ho chiesto lumi al dj e lui non ha dovuto fare altro che indicarmi il barista con la t-shirt degli Sleep Of Monsters. Con la medesima spontaneità sono state pubblicate nove tracce imperdibili che vi faranno rimpiangere di essere tornati troppo presto dalle terra dei laghi. Le tastiere di Janne Immonen (Waltari, Ajattara) spiccano immediatamente nel tessuto strumentale illuminato dal cantato caldo di Ike Vil. Di lui ricordiamo la presenza nei Babylon Whores con Ewo Meichem poi diventato un manager di successo. Rispetto al passato le influenze di David Bowie, Bauhaus e Dead Boys sono sempre evidenti ma la visione occulta appare decisamente più focalizzata. Al suo fianco si susseguono le backing vocals di Hanna Wendelin, Nelli Saarikoski e Tarja Leskinen e quasi tutti i brani nascono dalla chitarra di Sami Hassinen (Blake). Questo il contesto in cui 'Abomination Street', 'Murder She Wrote' e 'Through A Mirror Darkly' cresceranno di ascolto in ascolto. 'Our Savage God' è il simbolo di un approccio lirico che scava tra la psicologia dei primi del novecento, la poesia controversa di Samuel Taylor Coleridge e le stampe ad acquaforte ed acquatinta di Francisco Goya. 'Horses Of The Sun' e 'Through A Mirror Darkly' altre gemme della tracklist con una componente progressive accentuata. Un po' cupe, un po' catchy, le linee melodiche si incollano in testa e l'utilizzo di cori femminili alla Pink Floyd contribuisce a donare spessore alle atmosfere. 'Magick Without Tears' appunto. Ma le lacrime scendono eccome.