Dopo il micidiale ep di debutto di Myrkur si affaccia sul mercato discografico un altro capisaldo della nuova scena black metal danese. Dei Solbrud vi avevamo già parlato l'anno scorso in occasione dell'uscita del primo omonimo lavoro in studio e, avendoli ammirati all'opera in sala prove, ci eravamo resi conto di quanto considerevoli fossero le loro potenzialità. La riprova arriva dalle presenti quattro tracce, registrate e prodotte sotto la supervisione di Lasse Ballade, che svelano una padronanza tecnica ed un approccio atmosferico di gran lunga superiore alla media. Ciascun episodio si aggira sui dieci minuti ed addirittura 'Klippemennesket' arriva a quindici ma il quartetto non paga mai dazio alla lunga durata e le concessioni melodiche, provenienti soprattutto dalla lead guitar di Adrian Utzon Dietz, differenziano non poco la loro proposta da quella di formazioni statunitensi padrone del settore come Wolves Of The Throne Room e Agalloch. 'Sortedøden' nasce dalle tenebre e poi sviluppa un attacco ferale che mette a dura prova le corde vocali di Ole Pedersen Luk mentre 'Afbed' viene esaltata dalla sezione ritmica formata da Tobias e Troels Pedersen. Chiude l'opera 'Ursult' che appare forse il pezzo più legato al passato. La curiosità di vederli dal vivo dalle nostre parti cresce a dismisura.